ARC_02
Due o tre cose a cui forse non avete pensato sulla dismissione di Wordpad dai sistemi Windows.
Lo diciamo spesso quasi a renderlo un luogo comune; alcune cose nella vita finiamo per darle per scontate riscoprendone il reale valore solo quando ci vengono portate via. Nel piccolo interregno dell'informatica Wordpad potrebbe rientrare in questa variegata categoria delle entità dimenticate ed infine riscoperte.
Per la mia generazione, banalmente, Wordpad c'è sempre stato. Nascosto spesso in qualche tortuoso sotto-menu del pulsante Start, ma comunque presente, rassicurante, pronto a fornire i sui servigi senza tanti fronzoli e senza ostentazione. Una sorta di àncora di salvataggio per chi non poteva permettersi Word, per chi sfidava quotidianamente l'obsolescenza del proprio hardware, per chi più banalmente non aveva bisogno di nulla più che non fosse impaginare qualche riga di testo con un minimo di formattazione.
Wordpad, al pari del suo antenato Microsoft Write, è figlio di una visione “mediata” del sistema operativo. Non una scatola vuota come certi DOS ma neppure una ostentata opulenza di mille applicazioni come certe distro Linux. Una via di mezzo appunto, in cui al sistema operativo in senso stretto si affiancano software operativi di base. Applicazioni tarate per non lasciare l'utente in balìa del nulla senza togliere mercato ai “fratelli” maggiori. Quei tempi però sono ormai finiti, ed in quel grande bloatware che sono le versioni recenti di Windows non ci sarà più spazio per il piccolo, agile ed un po' anacronistico Wordpad [1].
Sto leggendo molti giudizi sommari su questa decisione di Microsoft per cui penso valga la pena andare un po' oltre il “chissenefrega” imperante anche perché per vie traverse anche l'opensource ha di ché preoccuparsi in questa vicenda.
Leggo ad esempio che sarebbe tutto un grande complotto per forzare gli utenti Wordpad ad acquistare Word. Possibile certo, ma alquanto improbabile. Anche perché chi ha installato Wordpad difficilmente se lo vedrà rimosso dall'oggi al domani. Eventualmente saranno le prossime versioni di Windows ad arrivare senza un wordprocessor di base. Più realisticamente Wordpad non è più sviluppato attivamente, la tecnologia su cui si basa -Msftedit.dll (Rich Text Edit Control)– è ormai marginale se non deprecata nell'ecosistema Windows ed in ultimo il paradigma del cloud sta definitivamente affossando l'idea del software residente su disco. In altre parole fornire strumenti di livello base integrati nel sistema operativo non è più una priorità. E non è monetizzabile.
Leggo altresì che la dismissione di Wordpad sarebbe un “non problema” data la disponibilità di -si legge- decine di alternativa peraltro superiore. Sarà, ma a me che non sono proprio un novizio del settore, di alternative a Wordpad me ne vengono in mente pochissime, anzi al dire il vero solo una [2]. Considerare giganti dispersivi come LibreOffice o FreeOffice alternative a Wordpad è più o meno l'equivalente di considerare un autotreno come alternativa alla bicicletta. Senza considerare che molto hardware su cui Wordpad è preinstallato faticherebbe non poco a far girare una suite completa (sempre ammesso che sia ancora compatibile con il sistema operativo). E d'altro canto non va trascurato il fatto che molti wordprocessor alternativi e leggeri non fanno altro che appoggiarsi alla già citata libreria Msftedit.dll per cui verosimilmente non funzioneranno più. È questo ad esempio il caso di Jarte [3], un programma molto originale di cui avevo parlato in passato ed il cui sviluppo purtroppo nel frattempo si è concluso. A meno che, ma sarebbe alquanto bizzarro, la rimozione di Wordpad da Windows non venisse limitata al solo eseguibile wordpad.exe lasciando in essere tutta la parte sottostante.
Altra questione che mi sembra non sia presa in adeguata considerazione riguarda la natura “predefinita” di Wordpad, il fatto cioè che chiunque sviluppi software per Windows da per scontata la presenza di Wordpad nel sistema e talvolta ne usa le funzioni per visualizzare documenti e per generare un output stampabile. Ricordo ad esempio che alcune versioni del software Entratel richiedessero Wordpad per non parlare di molti software tecnici che si appoggiavano a Wordpad per generare un output formattato. Che fine faranno? Resterà in Windows un eseguibile wordpad.exe che, similmente a write.exe, si occuperà di gestire le chiamate al software e dirottare l'utente verso una soluzione alternativa? Vedremo.
E veniamo al mondo opensource, dove per lo più prevale una certa indifferenza se non la speranza che il pensionamento di Wordpad porti nuovi utenti ai progetti FOSS. Lo scenario non è implausibile ovviamente, intanto però il dato di fatto è che scomparirà dalla scena il più diffuso wordprocessor in grado di aprire i file di testo in formato OpenDocument (.odt). Già, perché tra le molte cose poco conosciute di Wordpad c'è anche questa, dalla versione 6.1 inclusa in Windows 7 il piccolo elaboratore di testi supporta i formati .docx e .odt di cui evidentemente è l'applicazione più diffusa (attenzione a non confondere diffusione ed utilizzo ovviamente). Oggi l'utente medio che si trovasse a scaricare o ricevere un file .odt potrebbe aprirlo (con tutti i limiti di una implementazione parziale) con quanto disponibile di base in Windows. In futuro invece riceverà un semplice avviso di formato non associato a nessuna applicazione. Siamo certi che a quel punto cercherà alternative? O il file prenderà direttamente la via del cestino?
Scenari dunque un po' più articolati di quanto potesse apparire e molte domande in sospeso nell'attesa che da Redmond chiariscano la situazione. O che facciano un passo indietro...
[1] Microsoft is removing WordPad from Windows [2] Atlantis Word Processor Lite [3] Jarte, un wordproccessor basato sul motore di Wordpad