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20230509 L'utente (informatico) medio

Una penna è solo una penna. E tuttavia nelle mani di Shakespeare produce opere straordinarie come il Giulio Cesare mentre nelle mie è già molto se da vita a qualcosa di vagamente leggibile. Lo dico perché spesso ho l'impressione che si confonda il potenziale di uno strumento con l'effettiva capacità di utilizzarlo. L'infelice espressione nativi digitali è forse una delle migliori metafore per comprendere questo aspetto. È vero, le nuove generazioni maneggiano dispositivi informatici con disarmante semplicità specie se raffrontata con i molti inciampi e le innumerevoli esitazioni di noi gente attempata. D'altro canto però non sempre alla destrezza operativa corrisponde una consapevolezza funzionale.

Sia chiaro che non è un discorso generazionale, non è una questione di età anagrafica, non è un problema che si sviluppa sulla linea temporale. Non si tratta di distinguere un noi ed un loro ne tanto meno di rimpiangere i bei vecchi tempi in cui l'informatica era fatta di lunghe stringhe di comandi arcani. L'obiettivo, assai più semplice, è quello di analizzare in un casus belli la realtà dell'utente medio alle prese con l'enorme potenziale della rete Internet.

Fastmail [1] è uno storico provider di posta elettronica con sede a Melbourne in Australia che opera dall'informaticamente remoto 1999. In Europa ebbe un picco di notorietà attorno al 2010 quando la società venne acquistata dai norvegesi di Opera Software. Fastmail è poi tornata indipendente nel 2013 e continua ancora oggi ad offrire i suoi servizi. Questi non includono piani gratuiti, lo scrivo qui perché sarà utile nel seguito.

Fastweb è invece uno dei maggiori service provider italiani, di proprietà della svizzera Swisscom ed operativo a sua volta dal 1999.

Data di nascita a parte, si tratta di due servizi completamente indipendenti, che offrono servizi differenti ed hanno sedi in due emisferi diversi. Si dia il caso però che il servizio mail che Fastweb offre ai suoi clienti è anche noto come FASTMail [2] andando a creare una sovrapposizione nominale e funzionale con la società australiana. Di per sé nulla di eccezionale, i casi di prodotti distinti che hanno nomi simili o uguali in diversi paesi sono all'ordine del giorno e non destano certo stupore.

Ma è a questo punto che entra in gioco l'utente medio della Rete, quello che magari maneggia smartphone da migliaia di euro, che ha sempre il trucco giusto da suggerire, che pensa di aver capito tutto. Ma che in realtà fatica persino a capire dove si trova esattamente. Se date una occhiata alla pagina dell'applicazione di Fastmail (quella australiana!) su Google Play [3] troverete un gran numero di recensioni molto negative da parte di utenti italiani. Buona parte di queste recensioni ad una stella lamentano il fatto che l'applicazione non riconosca i dati di login.

Adesso, quanto è probabile che un utente italiano abbia un account email a pagamento (con tutto ciò che ne deriva anche solo burocraticamente) con una società australiana? E quanto invece è probabile che quelle recensioni arrivino da utenti di Fastweb che fanno confusione?

Aggiungeteci che Fastweb non ha sul Play Store una applicazione dedicata alla sua casella email. Aggiungeteci che l'app Fastmail ha un logo completamente diverso da quello di Fastweb e risulta chiaramente sviluppata da Fastmail Pty Ltd. Aggiungeteci infine che sono anche alcuni utenti nelle recensioni a segnalare il probabile equivoco. Tutto sostanzialmente inutile. L'utente medio scrive fastmail nella casella di ricerca ed installa la prima cosa che gli capita a tiro. Non riesce a farla funzionare come si aspettava e quindi senza alcuna verifica ulteriore si precipita a esternare il suo disgusto con una recensione negativa. Senza esitazioni, senza mai un dubbio, senza pensare alle conseguenze.

E se lo fa per una comune app per la posta elettronica, c'è da scommettere che lo farà anche per i servizi della sua banca, per quelli del suo comune e più in generale per qualsiasi altra cosa possa essere fruita sulla Rete. Capite che con questa premessa, i truffatori hanno vinto in partenza.

— [1] Fastmail.com [2] FASTmail di Fastweb [3] Fastmail app su Google Play

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