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C'è stato un tempo in cui, per collegarsi ad Internet, due scatolotti dovevano parlarsi. E non in senso metaforico. I modem analogici operavano sulla così detta banda fonica (in Italia tra 0 e 4 kHz), la medesima utilizzata per le telefonate a voce. Questi dispositivi quindi comunicavano con dei suoni che opportunamente modulati erano in grado di trasportare dati. Un percorso tortuoso in cui l'informazione da digitale veniva convertita in suono analogico, trasportata lungo dorsali e reti di comunicazione anche di migliaia di chilometri ed infine riconvertita nella sua forma digitale.
Chi ha vissuto quegli anni ricorderà marchi leggendari come ZyXel e U.S. Robotics ma anche sigle arcane come zmodem e V.90. Erano i tempi della mai sanata confusione tra baud e bit/s ma erano soprattutto gli anni in cui Internet era ancora un misto di stupore ed entusiasmi. Nulla di neanche lontanamente assimilabile al sempre connessi cui ormai siamo abituati. C'erano dunque questi due modem a capo di un lungo e tortuoso groviglio di cavi, che si telefonavano, negoziavano per qualche secondo i termini della comunicazione, e poi iniziavano lo scambio di dati. L'intera procedura avveniva con una ampia produzione di suoni metallici e stridenti che, a negoziazione conclusa, veniva silenziata pur proseguendo sottotraccia. E da quelle sequenze sonore, così come dal muoversi delle lucette sul modem dopo un po' di tempo si imparava a diagnosticare lo stato della rete e la qualità della connessione ottenuta.
Negli ultimi anni 56 kb/s come soglia massima teorica, ma spesso valori più bassi specie se la linea telefonica presentava dei problemi o delle interferenze. Eppure tanto bastava per assaporare il fascino delle informazioni che si materializzavano sullo schermo sotto forma di parole, immagini (poche) e video (rari).
Complice il famigerato digital divide che da sempre infierisce sui piccoli centri di provincia, l'era del modem analogico in Italia si è chiusa in tempi relativamente recenti e forse più per lo sviluppo di connessioni mobile competitive che non per una capillare diffusione di ADSL e Fibra ottica. Tuttavia esiste un livello legacy nelle infrastrutture che ha fatto sì che formalmente le connessioni analogiche fossero ancora ufficialmente supportate da Telecom Italia / TIM. Almeno fino ad ora.
Lo spunto da cui nasce questo sproloquio è infatti l'annuncio [1] da parte di TIM della definitiva dismissione del Servizio Dial-Up per la connessione ad Internet in banda stretta con modem analogico a partire dal prossimo 01 luglio 2023. Non so se qualcuno lo usasse ancora o se il suo impiego fosse ormai limitato alle comunicazione Machine-to-machine (M2M), di fatto comunque ancora pochi mesi e poi il gracchiante suono dei modem analogici non riceverà più risposta.
[1] L'annuncio di TIM, copia su Archive.org
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