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Puntata monografica incentrata su Firefox 89, prima versione del browser Mozilla con la nuova interfaccia Proton. Un'occasione utile per parlare anche di evoluzione delle interfacce grafiche e di ottusa resistenza al cambiamento. Cominciamo.
Il sistema operativo dominante era ancora Windows 98, il monitor era un ingombrante scatolotto con un piccolo CRT da 14 pollici e con una risoluzione XGA o peggio SVGA, l'accesso a Internet per le masse era ancora legato al glorioso modem 56k. Questo era il contesto in cui si muovevano le prime versioni di Firefox, sospinte da un diffuso entusiasmo per la prima credibile alternativa ad Internet Explorer dopo l'abdicazione di Netscape. Da allora sono passati più di tre lustri in cui hardware, connettività e centralità della Rete sono completamente mutate fino a far sembrare quegli anni persino più distanti di quanto realmente siano.
Riga di codice dopo riga di codice, anche Firefox è cambiato radicalmente traghettando i propri utenti attraverso nuovi sistemi operativi, linguaggi di programmazione del Web sempre più complessi e dispositivi oggi molto più eterogenei. L'interfaccia che inizialmente era pensata per i piccoli monitor 4:3 dei PC desktop deve oggi poter funzionare su schermi panoramici molto più grandi e con risoluzioni impensabili 15 anni fa ed allo stesso tempo adattarsi agli schermi piccoli e verticali dei tablet e degli smartphone.
Proton è l'ultima evoluzione dell'interfaccia di Firefox al debutto con la versione 89. In questi primi giorni dopo il rilascio, l'ho provata un po' e mi è decisamente piaciuta. Brevemente alcune caratteristiche accompagnate da un primo giudizio:
Torniamo a quella prima metà degli anni duemila. La configurazione di Firefox avveniva aprendo una finestra separata organizzata in schede e piena zeppa di opzioni, caselle di scelta, impostazioni gerarchiche. Molti anni dopo quella interfaccia venne sostituita con la scheda about:preferences che raccoglie gli stessi settaggio in una sorta di pagina web dinamica in cui ci si muove con le stesse modalità di un sito web. All'inizio questa scelta mi lasciava diverse perplessità, oggi invece la elogio senza esitazioni.
La vecchia interfaccia di configurazione sui monitor e con le risoluzioni attuali sarebbe quasi illeggibile, legata com'era alle primitive del sistema operativo. about:preferences al contrario scala con la risoluzione del monitor ed personalizzabile regolando lo zoom come si farebbe su una qualsiasi pagina su internet. Di più, la vecchia finestra di configurazione era statica ed occorreva sfogliarne tutte le sezioni per trovare l'opzione di proprio interesse. La casella di ricerca in about:preferences permette invece di restringere il campo semplicemente digitando il nome dell'impostazione cercata. è lo stesso dualismo se vogliamo tra il vecchio Pannello di Controllo alla Windows Xp e l'app Impostazioni di Windows 10. A prima vista l'ordinata serie di icone del Pannello di controllo sembra più funzionale, ma poi le relative interfacce risultano estremamente disomogenee ed in gran parte poco accessibili. L'app Impostazioni ha invece un approccio uniforme e a sua volta è basata su testo ricercabile per cui basta digitare il settore su cui si vuole intervenire per filtrare le opzioni disponibili.
Uso questo esempio per una riflessione più generale. Molte interfacce informatiche sono rimaste legate a concetti decisamente datati. Le shell testuali ad esempio si presentano con caratteri microscopici su un monitor moderno ad alta risoluzione. Barre dei menù e pulsanti con dimensioni fisse diventano estremamente scomodi da utilizzare sui monitor attuali. Piccole caselle da selezionare con movimenti micrometrici del mouse penalizzano pesantemente l'accessibilità. E potrei continuare. Insomma, va bene la nostalgia ma non a scapito del miglioramento dell'esperienza utente. è tempo di far spazio, anche nelle menti di noi dinosauri informatici, ad interfacce fluide scalabili e ricercabili prendendo spunto da quanto di buono il Web ci ha mostrato negli anni.
Dal breve elenco di novità che ho citato sopra, avrete capito che Proton è un cambiamento significativo nell'interfaccia di Firefox ma non è certo uno stravolgimento. Eppure ho letto critiche a dir poco irragionevoli. Sui forum specializzati c'è gente che ha passato gli ultimi dieci anni ad accumulare hacks per riportare l'aspetto grafico di Firefox ad una versione precedente. Di per se non ci sarebbe neppure nulla di sbagliato, se non fosse che questi stessi utenti vivono i cambiamenti del software come una sorta di offesa personale e si riversano nelle aree di supporto con toni aggressivi e parole offensive.
Tipici soggetti che non ammettono dubbi e che per qualche ragione sono convinti che il loro giudizio abbia valore universale ed assoluto. Persone abituate ad inquinare il dibattito con la loro visione egocentrica del mondo, ma che sembrano dimenticare almeno due cose: non hanno mai versato un centesimo per sostenere lo sviluppo di Firefox e non sono certo obbligati ad usarlo.
Alla prossima!