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Il software libero e la ruota, da KDE a MATE; Am I FLoCed e le Divergenze su Google FLoC [39.13]

La nostra storia inizia nella seconda metà del 1996 in un freddo autunno tedesco. Linux è già circolazione da alcuni anni e comincia a ritagliarsi uno spazio ed un interesse rilevante. Al pari di Unix a cui si ispira, anche il progetto di Linus Torvalds è assai carente a livello di interfaccia. Le applicazioni grafiche sono poco numerose, basate su primitive molto generiche ed assai disomogenee tra di loro. Da circa un anno sul mercato è arrivato Windows 95; molti detrattori sostengono che si tratti di un semplice re-impacchettamento di cose già viste altrove, ma si tratta di un giudizio assai superficiale. Windows 95 è stato progettato con grande attenzione verso l'ergonomia e propone per la prima volta ad un pubblico vasto i vantaggi di un sistema operativo nativamente pensato per operare in modalità grafica e caratterizzato da interfacce omogenee a cui tutte le applicazioni si attengono.

La nascita di KDE ed il desiderio di reinventare la ruota

Ma torniamo alla Germania del 1996 ed in particolare all'University of Tübingen, nel sud del paese. Il 14 ottobre di quell'anno lo studente Matthias Ettrich formalizza su Usenet la sua idea di creare un ambiente grafico completo per Unix/Linux superando i limiti e le incoerenze delle soluzioni esistenti. Ettrich pone fin da subito l'attenzione verso l'utente finale e orienta il suo progetto verso le librerie QT della norvegese Trolltech che da poco più di un anno erano disponibili con una licenza gratuita e anche sotto forma di codice sorgente. è da questo messaggio che nasce ufficialmente KDE, progetto attorno a cui si riuniranno rapidamente molti altri sviluppatori. I risultati saranno sorprendenti. Già nelle versioni preliminari, KDE mostra un ambiente grafico gradevole, facile da utilizzare e ricco di quegli strumenti di base di cui gli utenti hanno bisogno. La versione 1.0 che arriva nel luglio del 1998 ricorda molto da vicino l'ambiente grafico di Windows95/98 ma porta con se anche caratteristiche innovative come i desktop multipli ed una ricca dotazione di applicazioni.

Le librerie QT alla base di KDE erano all'epoca disponibili con una particolare licenza che ne rendeva disponibile il codice sorgente e ne permetteva l'uso gratuito. La licenza tuttavia non soddisfava il rigido canone del "software libero". Mentre popolarità ed interesse attorno a KDE crescevano, si sviluppava parallelamente un movimento alternativo convinto della necessità di creare un ambiente desktop completamente aderente all'ideologia del software libero in modo da contrastare l'ascesa di KDE tra gli utenti Linux. è questa l'origine del progetto GNOME che parte nel 1997 e raggiunge la versione 1.0 nel 1999.

Il dualismo KDE - GNOME al pari di quello delle tecnologie su cui questi sono basati (QT e GTK) ha caratterizzato a lungo il mondo Linux diviso tra l'innovazione di KDE e l'aderenza filosofica di GNOME. è però interessante notare la diversa genesi dei due ambienti grafici. KDE nasce dal bisogno di offrire agli utenti Linux una interfaccia gradevole ed un set di applicazioni tra loro coerenti. GNOME pur perseguendo scopi simili, nasce come reazione ideologica spinta da quella idea di purezza che è uno dei mali storici del movimento per il software libero. Peraltro con il passare degli anni questi tratti si sono notevolmente smussati ed è oggi molto più difficile distinguere i due progetti su basi così elementari.

La diaspora di GNOME 3

La tentazione nel movimento del software libero a reinventare ogni volta la ruota è una costante che si ripete spesso. Un processo che da un lato moltiplica gli sforzi e le capacità di coinvolgimento e dall'altro le disperde in mille rivoli, molti dei quai destinati a sparire rapidamente.

Tornando alla nostra storia, GNOME riscuoterà grandi consensi con un gran numero di distribuzioni che lo adotterà in maniera predefinita e con molte altre che lo proporranno in alternativa a KDE. Lo sviluppo di GNOME, inizialmente molto rapido, troverà un lungo plateau con la versione 2 che verrà sviluppata per 8 anni in oltre una trentina di sottoversioni. Nel 2011 arriverà GNOME 3 la cui caratteristica più discussa è l'abbandono della metafora del desktop e l'introduzione di GNOME Shell. Questo elemento unito ad altre divergenze innesca nuovamente il fenomeno del "software libero applicato alla ruota", quel meccanismo che si ripropone costantemente di reinventare l'esistente sulla base di una visione filosoficamente attigua ma non coincidente. Così dal fork di GNOME 2 nascerà Mate e dalla reintroduzione di elementi del desktop classico in GNOME 3 nascerà Cinnamon.

La NON community

Quella che ho brutalmente sintetizzato è la storia dei due principali ambienti desktop per Linux, ma è anche una perfetta metafora delle dinamiche del movimento FOSS. La divergenza tra implementazioni funzionanti a costo di qualche compromesso (Linux, KDE) ed implementazioni filosofiche senza applicazioni pratiche (GNU Hurd, Gnash) è probabilmente insanabile. Ma ancora più grave sono però gli effetti di questa continua contrapposizione. I due grandi insiemi, che potremmo banalizzare in opensource e software libero, potrebbero semplicemente convivere, rispettarsi e condividere quella ampia zona di sovrapposizione che li accomuna. Invece in un numero eccessivo di casi sentono di dover competere, di doversi affermare gli uni sugli altri, di dover mostrare la superiorità di un modello rispetto all'altro. E i danni che ne derivano sono spesso catastrofici.

Brave e Vivaldi non abbracciano Google FLoC

A Google FLoC ho dedicato una lunga traduzione nello scorso mese di marzo, per cui eviterò di ripetere qui cose già dette. Le novità di quest'ultimo mese sono essenzialmente due. La prima è che la fase di sperimentazione sta procedendo e FLoC è stato attivato per un numero imprecisato di utenti del browser Google Chrome. Per proseguire nell'opera di sensibilizzazione verso i problemi di privacy di FLoC, la Electronic Frontier Foundation ha ora lanciato la campagna Am I FLoCed che attraverso l'omonimo sito web permette agli utenti di verificare se FLoC è attivo sul proprio browser.

La seconda novità riguarda le divergenze che FLoC sta portando alla luce nell'ecosistema dei browser basati su Chrome/Chromium. Gli sviluppatori di Brave hanno annunciato che rimuoveranno FLoC dal codice utilizzato per le proprie release considerandolo come elemento dannoso per la privacy degli utenti. Sulla stessa linea si muovono gli sviluppatori di Vivaldi che annunciano di non voler supportare FLoC evidenziandone varie criticità tra cui il rischio che gli utenti siano identificabili (e quindi discriminabili) per le proprie idee o per aspetti della propria personalità.

Sulla questione si è mosso anche il motore di ricerca DuckDuckGo che ha aggiornato la propria estensione per Chrome in modo da disabilitare FLoC. Tra i vari suggerimenti di DDG credo sia significativo questo passaggio:

Non utilizzare Google Chrome! In questo momento FLoC è solo in Google Chrome e nessun altro fornitore di browser ha espresso l'intenzione o addirittura l'interesse a implementarlo. Esistono vari browser che possono essere scaricati gratuitamente e ne consigliamo alcuni nella nostra guida alle alternative di Google. Su iOS o Android ti suggeriamo di utilizzare il nostro browser mobile, che offre la migliore protezione della privacy della categoria per impostazione predefinita durante la ricerca e la navigazione.

Con queste premesse, probabile che ci ritroveremo a parlarne ancora. Ma per oggi è tutto, alla prossima!