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Il 2021 di Trentanove - La rete che verrà parte da un grande classico, la posta elettronica. Se provate ad interrogare un motore di ricerca con la query alternative a Gmail vi ritroverete in una selva di articoli fotocopia che riportano più o meno meccanicamente le stesse informazioni. Ho solide ragioni per ritenere che si tratti dei classici articoli-traduzione di equivalenti statunitensi di cui però ci si guarda bene dal citare la fonte. Del resto perché articoli in italiano dovrebbero citare sistematicamente servizi come Inbox.com o Yandex Mail, praticamente sconosciuti ai più, ed omettere Libero Mail o Virgilio Mail invece molto noti nel nostro paese?
Piccola polemica a parte, non è mia intenzione proporvi i soliti quattro nomi ne viceversa lanciarmi in elenchi sterminati. Vi parlerò invece di una serie di caselle email di fornitori europei che ho avuto modo di provare per periodi più o meno estesi e che mi sono sembrati convincenti ed affidabili. Ovviamente le mie impressioni lasciano il tempo che trovano, sta a voi stabilire se questi servizi rispondono alle vostre esigenze.
Ha senso abbandonare i grandi nomi della posta elettronica (Gmail, Yahoo Mail, Outlook.com e pochi altri) per affidarsi a società meno strutturate? Come al solito la risposta non può essere assoluta. Un account presso uno dei nomi citati può essere funzionale all'accesso ad altri servizi e più in generale alla ricezione di email di rilevanza limitata. Viceversa un indirizzo email su un provider più piccolo, più centrato sulle esigenze dell'utenza europea e con una politica maggiormente attenta alla privacy ha senso soprattutto per quelle comunicazioni che contengono dati sensibili: la nostra anagrafica, informazioni mediche, conversazioni su temi sensibili.
In questi ed altri casi simili, un provider europeo anche di medie dimensioni offre quantomeno due vantaggi. Da un lato deve rispondere alle norme europee sulla privacy (dal GDPR in giù) e per fare questo nella maggior parte dei casi eviterà il trasferimento di dati verso altri contesti normativi. Dall'altro, anche a parità di condizioni contrattuali, non disporrà degli strumenti di tracciamento, profilazione ed analisi che sono invece a disposizione delle multinazionali di Internet.
Un buon compromesso in definitiva può ottenersi scegliendo un provider locale di buona reputazione per tutta la comunicazione personale da affiancare magari con un account Gmail o Outlook.com su cui invece far confluire la corrispondenza meno rilevante: notifiche, newsletter, spam ;) e simili.