arc-convert-01
Home : Archivio
Vi debbo una spiegazione. E se questa cosa avrà un seguito sicuramente ve la darò. Intanto però andiamo al sodo. Non ce ne accorgiamo, ma molta della tecnologia che usiamo funziona sulla base di un principio di retro-compatibilità. Dalle applicazioni win32 alle porte USB fino alla telefonia, lo sforzo dell'industria è orientato a tenere assieme i precursori, sempre pronti ad accollarsi l'ultima novità, ed i luddisti, sempre restii ad abbandonare le strade conosciute. Compreso ovviamente tutto quello che sta in mezzo. Ogni tanto però questo equilibrismo salta e si rendono necessarie delle scelte che inevitabilmente lasceranno scontenti sul campo.
Erano i primi anni duemila e il GSM era in giro già da un po'. Assieme a questa meraviglia in grado persino di inviare messaggi SMS conviveva l'arcaica rete TACS destinata al solo traffico voce che negli anni novanta aveva fatto da apripista alla telefonia mobile in Italia. Come in ogni transizione che si rispetti chi poteva spendere con maggiore leggerezza aveva già abbracciato la nuova infrastruttura mentre chi lottava con le tasche vuote rimaneva legato alla precedente o, più frequentemente, si affidava alle schede telefoniche ed ai telefoni pubblici (questo era il mio caso). In quel contesto TIM, che operava in monopolio sulla rete TACS decise che fosse tempo di liberarsi di quel retaggio degli anni ottanta e di concentrare le sue risorse sulle reti di seconda generazione. Lo fece -per quel che ricordo- con un certo garbo, preannunciando con largo anticipo le sue intenzioni e proponendo condizioni molto edulcorate per l'acquisto dei nuovi telefonini.
Da allora almeno a livello di reti, la telefonia mobile italiana ha sempre salvaguardato il principio di retro-compatibilità per cui anche un ormai storico cellulare di fine anni 90 può ancora operare per le funzioni di cui dispone (voce e testo). Questo è stato possibile perché le reti di seconda, terza e quarta generazione si sono semplicemente affiancate, sovrapposte a volte integrate senza però rimpiazzarsi.
Ora però Vodafone ha rotto gli indugi ed ha deciso di sbarazzarsi in tempi estremamente rapidi (entro il prossimogennaio) della propria rete 3G sostituendola dove possibile con il 4G. Uno degli aspetti interessanti della vicenda è che a chiudere non sarà la più anziana rete 2G/GSM ma quella di terza generazione UMTS. Esistono una serie di ragioni tecniche per questa scelta a cominciare dal fatto che le reti 2G a parità di antenne offrono una copertura migliore e meno influenzata dalla presenza di ostacoli. Inoltre la rete 2G è chiamata a fare da backup per le chiamate voce che non sono direttamente supportate dalle reti 4G a meno di non disporre (sulla rete e sullo smartphone) della funzione VoLTE.
Per gli utenti la questione è complessa da inquadrare. Chi ha un telefono 3G (se ne vendono ancora moltissimi) vedrà la propria connessione scalare all'indietro verso il triste e lentissimo GPRS/Edge. Chi ha un telefono 4G potrebbe invece beneficiare dell'aumento di copertura associato allo spegnimento della rete UMTS. Come la TIM degli anni duemila anche Vodafone comunque ha annunciato promo ad hoc per gli utenti non abilitati al 4G. Qui la notizia e qui una discussione interessante sul tema.
Resta da capire se la scelta di Vodafone resterà isolata o se verrà replicata anche da TIM e WindTre. Nel primo caso non è da escludere che attraverso la portabilità del numero vi sia un travaso di utenti da un operatore verso gli altri.
Le prime avvisaglie erano arrivate esattamente un anno fa quando Yahoo Gruppi aveva perso tutta la sua estensione sul web diventando un servizio completamente basato sulla posta elettronica. In vena di nostalgie ne avevo scritto su Libranet.
Dodici mesi dopo e con gran parte degli utenti rapidamente rifugiati altrove, arriva il capolinea definitivo. Verizon spegnerà Yahoo Gruppi il 15 dicembre ma già adesso non è più possibile creare nuovi gruppi. Essendo basato sullo scambio di email, lo storico dei messaggi resterà nelle caselle di posta degli iscritti affidato alle loro scelte personali.
Per chi ancora non lo avesse fatto, è dunque tempo di migrare. E di prepararsi a salutare uno dei pionieri delle comunità su internet.
PDF.js è un progetto opensource di Mozilla che permette di trattare i file PDF all'interno del browser. è grazie a questo componente che Firefox da diversi anni è in grado di aprire direttamente i file PDF senza bisogno di salvarli localmente ne di richiamare un plug-in esterno.
In Firefox 81 è stata inclusa una versione aggiornata di PDF.js che supporta AcroForm, uno dei due metodi con cui è possibile aggiungere un modulo (form) in un file PDF. Questo fa si che ora alcuni moduli PDF siano editabili direttamente in Firefox senza bisogno di editor esterni. In un prossimo futuro dovrebbe essere possibile compilare anche i moduli creati in formato XFA.
Quanti di voi c'erano il 13 ottobre del 2000? Quel giorno Sun Microsystem presentò ufficialmente OpenOffice.org, il progetto che avrebbe ospitato i codici sorgenti e lo sviluppo di una nuova suite di programmi nati da StarOffice della stessa Sun.
Sembra un'altra epoca in effetti. Apache, che dal 2011 coordina lo sviluppo di OpenOffice, ha ricordato la ricorrenza con questo comunicato. E pone l'accento sull'importanza di avere una suite di applicazioni parsimoniosa di risorse e quindi adatta anche per gli utenti che non dispongono di hardware e sistemi operativi aggiornati. Posizione che condivido in pieno. Intanto dovrebbe essere disponibile a breve OpenOffice 4.1.8.