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Norton compra Avira, come cambia il mondo degli antivirus [39.06]

Una azienda può prosperare regalando i propri prodotti e sperando che almeno una parte degli utenti sia disposta a pagare per poche funzionalità in più o per il supporto tecnico? Difficile dare una risposta universale. Molti ritengono ad esempio che questo approccio sia stato fatale a Sun Microsystem. La società californiana negli anni duemila si era progressivamente trovata ad offrire versioni gratuite di tutti i suoi prodotti software di punta, dalla piattaforma Java alla suite StarOffice, dal sistema operativo Solaris al software di virtualizzazione VirtualBox. Questa strategia abbinata ad una certa apertura verso l'opensource aveva creato molto consenso attorno a Sun ma si rivelò comunque molto rischiosa. L'idea di Sun era probabilmente quella di mettere alla corda i concorrenti offrendo soluzioni gratuite nella convinzione che un rafforzamento delle proprie quote di mercato si sarebbe poi trasformato in un ritorno indiretto sotto forma di vendite di hardware, di servizi e di supporto. Nel frattempo a reggere i bilanci della società avrebbero dovuto essere fondamentalmente la divisione delle wokstation SPARC ed i contratti già in essere. Non bastò, poiché dopo anni di impegno anche intenso i grandi monopòli nel campo del software d'ufficio e dei sistemi operativi non erano stati significativamente intaccati mentre le prospettive dell'azienda apparivano in netto declino. Alla fine degli anni duemila Sun era ormai ad un bivio; ridimensionare drasticamente le sue attività o trovare un compratore. Alla porta bussarono IBM e Oracle con quest'ultima che alla fine prevalse portandosi a casa l'intero business di Sun per una "manciata" di miliardi di dollari.

Quando l'antivirus gratis era una rarità

Nel mondo degli antivirus è in voga da anni un modello per certi versi analogo. Negli stessi anni del declino di Sun, noi "scozzesi" dell'informatica casalinga avevamo d'avanti tre scelte sostanziali per procurarci gratis un antivirus: c'erano le ceche AVG ed Avast! (sì, si scriveva con il punto esclamativo) e c'era la tedesca Avira meglio nota in quegli anni come Anti-Vir. AVG aveva forse l'approccio più scanzonato, Avast si distingueva per le interfacce moderne mentre Avira si caratterizzava per l'austerità quasi monacale. Tutte e tre comunque proponevano un modello commerciale che oggi definiremmo freemium, offrendo gratuitamente agli utenti non commerciali le funzioni base e proponendo pacchetti a pagamento per l'uso commerciale o per le funzionalità più avanzate.

Ad un paio di lustri di distanza quei nomi sono ancora in giro ma ad essere cambiato nettamente è lo scenario. Nel settore è entrata prima in punta di piedi e poi sempre più convintamente una certa Microsoft che ha cominciato ad integrare tecnologie antivirus in Windows. Allo stato attuale una macchina Windows appena installata dispone già di un firewall e di un antivirus sufficientemente robusti da non richiedere integrazioni, per cui inevitabilmente la vita per i produttori terzi di questi prodotti si è complicata notevolmente. Non ho un giudizio complessivo su queste mosse, da un lato non amo ne i sistemi operativi ipertrofici ne le azioni di forza dei monopolisti; dall'altro penso sia ovvio diritto di Microsoft rafforzare la sicurezza dei propri sistemi operativi, che poi è la richiesta che per anni è stata inviata a Redmond dai grandi "esperti" di tutto il globo.

Sia come sia, le società produttrici di antivirus sono giocoforza obbligate a reinventarsi un modello di business. Molte lo hanno fatto proponendo a loro volta versioni gratuite dei propri prodotti (Kaspersky), altre si sono orientate al settore aziendale, altre ancora hanno cercato di recuperare su Android le quote perse su Windows. Ma qualunque siano le scelte fatte, resta evidente una oggettiva fase di consolidamento dell'intero comparto.

Symantec ha ceduto le attività enterprise a Broadcom ed ha adottato la nuova denominazione di NortonLifeLock per le attività consumer. L'altrettanto storica McAfee è stata prima acquisita da Intel e poi successivamente ceduta ad investitori esterni. Nel 2017 Avast ed AVG hanno siglato un accordo con cui la prima acquisiva il controllo della seconda andando a creare un colosso del settore sicurezza informatica. Da allora i due brand operano ancora in maniera distinta ma certamente hanno avuto modo di realizzare importanti economie di scala.

Se Norton acquisisce Avira

L'ultimo scossone al settore è notizia di queste ore. NortonLifeLock ha infatti acquisito Avira. Sinergie ed economia di scala a parte, l'operazione punta a rafforzare la presenza della nuova Norton in alcuni mercati come quello europeo. Secondo ZDnet Avira ha una platea di 30 milioni di utenti di cui circa 1,5 milioni paganti. Fa però riflettere come questo numero sia ridotto a meno di un terzo rispetto agli oltre 100 milioni di utenti raggiunti da Avira nel suo momento di picco nel 2012. Come dicevo è lo scenario ad essere cambiato. Non ho la palla di cristallo per ipotizzare cosa accadrà ora, ma dai toni del comunicato stampa sembra di capire che la versione free di Avira dovrebbe continuare ad esistere.

A modem spento: Altri numeri su OpenOffice 4.1.8, lo stato di WinClam, verso la flash-apocalisse.

Qualche altra considerazione messa insieme in questi piovosi giorni di inizio dicembre:

E direi che per oggi può bastare. Alla prossima.