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20190625 [CdR] Condensati di Rete - Numero 3 - 25/06/2019 - OpenSource e store proprietari, Il Grande dizionario della lingua italiana ed altro

In questo terzo numero di Condensati di Rete parleremo di:

Software opensource e store commerciali

Il sempre interessante Martin Brinkmann su gHacks è recentemente tornato su un tema piuttosto controverso. Parliamo di quelle applicazioni opensource che vengono riproposte sugli store proprietari (come Windows Store) non da gli sviluppatori originali ma da soggetti terzi. La questione esaminata su gHacks riguarda l'applicazione Screen To Gif riproposta sul Windows Store con un nome diverso ed a pagamento. Ma casi analoghi si sono già visti per Thunderbird e per LibreOffice solo per citare due casi recenti.

La questione, come accennavo, è piuttosto complessa da valutare. Ciò che mi pare si possa dire fin da subito però è che considerare automaticamente illegali questi port rischia di essere un errore. Sono proprio le licenze di tipo opensource a garantire una serie di diritti sull'uso del codice a tutti gli utenti che solitamente includono la possibilità di riutilizzare il codice stesso, modificarlo e ridistribuirlo. Semmai dunque la questione andrebbe spostata sull'uso di nomi e marchi che spesso sono tutelati in maniera diversa dal codice sorgente. O sulle norme di attribuzione che le varie licenze possono prevedere.

Sul fatto che queste applicazioni proposte sugli store commerciali siano talvolta a pagamento, invece direi che non c'è molto da dire. Nessuna tra le maggiori licenze opensource fa divieto di commercializzare un programma e neppure le celeberrime 4 libertà fondamentali del software libero escludono l'utilizzo economico del software. Insomma lamentarsi di dover pagare un programma opensource dimostra solo due cose: che non si sono capiti fino in fondo i valori del movimento, e che ci si è assuefatti alla formula del tutto gratis. Non ha del tutto senso neppure lamentarsi di un presunto "sfruttamento" del lavoro altrui per il semplice motivo che la conversione di un software tradizionale in una Universal App richiede comunque un certo lavoro per il quale non è certo immorale chiedere un compenso.

Ci sono infine degli aspetti positivi che forse non andrebbero trascurati. è vero che Windows Store non ha finora raccolto grandi consensi, ma è comunque usato da molti utenti e porta in dota un sistema di aggiornamento automatico che potrebbe aiutare alcuni utenti a mantenere sicuri i propri computer, Non va infine trascurato il fatto che le Universal App sono le uniche eseguibili su Windows 10 S, e sarebbe quindi importante che anche il software opensource potesse giungere a questi utenti. E voi ché ne pensate?

Il Grande dizionario della lingua italiana va online

Se siete appassionati di linguistica sicuramente conoscerete Il Grande dizionario della lingua italiana, opera monumentale in 22 volumi, oltre 22 mila pagine e numerosi supplementi. L'editore UTET di Torino ha ora portato online un primo prototipo per una edizione digitale che si può consultare su gdli.it.

La consultazione per ora è un po' macchinosa perché la digitalizzazione dell'opera è basata sulla scansione delle pagine e relativo riconoscimento ottico dei caratteri tramite il software Finereader. Ogni lemma può essere ricercato come immagine o come PDF ottenuto tramite OCR. Una semplice ricerca full-text potrebbe quindi non portare al risultato voluto, mentre individuando la pagina di proprio interesse tramite l'indice alfabetico i risultati sono decisamente migliori.

Altre letture consigliate

  1. Libra è la nuova cryptomoneta annunciata da Facebook. Su caratteristiche di questa moneta virtuale e sui dubbi che la accompagnano c'è un bell'articolo di Luca Fantacci su LaVoce.info.

  2. Vi siete mai chiesti in cosa consista fare il moderatore su un social network come Facebook? Su cosa queste persone siano chiamate a decidere? The Verge è riuscita a parlare con tre ex moderatori ed il quadro che ne è uscito fa davvero rabbrividire. Lettura assolutamente sconsigliata alle persone impressionabili. La notizia è stata ripresa in italiano da AGI.