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20190606 [CdR] Condensati di Rete - Numero 1 - 06/06/2019 - Il Post in abbonamento, anti-tracciamento in Firefox, meteoam.it

Nel primo numero di ogni cosa una buona presentazione è quasi obbligatoria. Ma la verità è che non saprei da dove iniziare ne cosa scrivere proprio come avviene all'inizio di un viaggio senza una destinazione ne un itinerario preciso. Vi risparmio dunque l'imbarazzo delle frasi di circostanza e passo direttamente al sodo. Poi ovviamente chi proprio sentisse bisogno di saperne di più può contattarmi via email. Dunque, in questo numero di Condensati di Rete parleremo di:

Il Post in abbonamento e le vie di finanziamento dell'informazione online

Il Post è online dal 2010 ed in questi anni si è attenuto al modello commerciale canonico delle testate online, puntando principalmente sulla pubblicità. Chi segue il settore sa bene che questo modello non gode esattamente di ottima salute con ritorni sempre più scarni e formule di compenso sempre più aggressive. Il 30 maggio scorso Il Post ha annunciato l'introduzione di formule in abbonamento che tuttavia sono piuttosto originali almeno nel panorama italiano. Gli articoli del giornale restano infatti gratuitamente consultabili da tutti, senza meccanismi astrusi di paywall ne aree riservate. Agli abbonati, oltre alla gratitudine della redazione, vengono invece riservati alcuni servizi extra come la bella newsletter giornaliera, un minore tasso di pubblicità, la possibilità di commentare le notizie, ed altre opportunità di partecipazione alla vita del giornale.

I lettori abituali de Il Post sanno anche che -caso piuttosto raro- sono stati proprio gli utenti più assidui a sollecitare l'introduzione di formule di sostegno dirette. E questo è forse quanto di più lusinghiero possa accadere a chi si occupa di giornalismo.

Uno dei limiti di Internet per come si è sviluppata nel tempo è proprio quello di aver consolidato l'idea che tutto possa essere gratuito, che la pubblicità possa ripagare tutti, che la qualità possa essere sacrificata in cambio dell'abbondanza. Questo poteva forse essere valido nella rete degli albori popolata da appassionati e visitata da un ristretto gruppo di pionieri, ma funziona decisamente male nella dimensione pervasiva attuale. Anche perché uno strumento del genere si presta bene a perseguire finalità non solo commerciali ma anche di manipolazione dell'informazione pubblica. In questi giorni Valigia Blu e Paolo Attivissimo raccontano due vicende tra loro molto diverse che tuttavia evidenziano entrambe i limiti attuali del giornalismo online.

Tirando le somme il modello proposto da Il Post pone il lettore consapevole come ancora di salvataggio del giornalismo moderno. Una scommessa non facile ma suggestiva anche se la mia impressione è che sia necessario inventarsi formule davvero nuove per uscire dallo stallo attuale.

L'Antitracciamento in Firefox sarà attivo di default

Nelle versioni recenti di Firefox sono state riorganizzate molte delle opzioni di configurazione del browser. In Opzioni - Privacy e Sicurezza in particolare è stata introdotta la sezione Blocco contenuti che permette in modo rapido di bloccare una serie di meccanismi che permettono di tracciare l'utente durante la navigazione. Questo strumento presenta tre opzioni:

  1. Normale (che non blocca il tracciamento)

  2. Restrittivo (che blocca il tracciamento e si attiva automaticamente nelle schede di navigazione riservata)

  3. Personalizzato (che permette all'utente di decidere cosa bloccare o cosa no)

Finora l'impostazione predefinita è appunto quella Normale, ma ora Mozilla intende abilitare di default l'opzione Restrittivo in modo da proteggere direttamente la privacy dei propri utenti. Il passaggio avverrà in due fasi: nella prima il profilo Restrittivo verrà attivato solo per le nuove installazioni. Nella seconda invece avverrà il passaggio anche nelle installazioni già attive. Ovviamente l'utente resterà libero di cambiare il profilo antitracciamento ogni volta che lo riterrà opportuno. Per gli esperti in ascolto, l'elenco degli elementi bloccati si appoggerà al database di Disconnect.

Internet non commerciale, partiamo dal meteo

In Televisione probabilmente lo avrete notato anche voi. Sulle reti private, le rubriche meteorologiche da austere trasmissioni di servizio sono diventate sempre più spettacolo di intrattenimento, farcite di accenni catastrofisti e signorine avvenenti. Mi astengo da ulteriori giudizi. Sul web il percorso non è stato diverso.

Le previsioni meteo come pura informazione di servizio probabilmente non si accordano bene con il business della pubblicità. Motivo per cui siti ed applicazioni scelgono i toni più alti per la propria comunicazione. Un acquazzone diventa una bomba d'acqua, un po' di caldo in eccesso diventa una bolla africana e via di questo passo.

Ovviamente non tutti i siti dedicati alla meteorologia hanno ceduto a questa deriva, anzi sono numerosi quelli che continuano ad offrire informazioni puntuali ed un giusto dimensionamento dei fenomeni.

Nella rubricaInternet non commerciale vorrei presentare alcune risorse della rete che sfuggono alla logica del business ed offrono i propri contenuti in una logica di servizio o di semplice voglia di condivisione. Inizio proprio dal meteo, suggerendo come fonte di informazione il sito dell'Aeronautica Militare disponibile all'indirizzo meteoam.it. Noterete fin da subito i toni più sobri usati per le previsioni, ma anche la ricchezza dei dati e le molte occasioni di approfondimento. Buon vento, ed alla prossima.